La poetessa Gemma Bracco truffata e rapinata di 3 milioni di euro a Roma: “Ti scaraventiamo dalla finestra”

Tre milioni di euro tra denaro, oggetti di valore e lingotti d’oro è la cifra che due truffatori e rapinatori hanno portato via alla poetessa milanese Gemma Bracco, moglie dell’ex ministro Paolo Baratta. I poliziotti hanno arrestato un 35enne, caccia al complice.
A cura di Alessia Rabbai
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La poetessa Gemma Bracco e un truffatore (Frame dal video della polizia)
La poetessa Gemma Bracco e un truffatore (Frame dal video della polizia)

È la poetessa milanese Gemma Bracco, moglie dell'ex ministro ai Lavori Pubblici Paolo Baratta, la vittima di una truffa degenerata in rapina nella sua abitazione a Roma. Con la tecnica "a spirale" i truffatori sono riusciti a rubare all'ottantenne tre milioni di euro, tra danaro in contante, oggetti di valore e lingotti d’oro, che custodiva all'interno della cassaforte. I fatti risalgono al 4 ottobre del 2024, ma ieri mattina gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno arrestato e portato in carcere il presunto responsabile, un trentacinquenne originario di Napoli, che dovrà rispondere di rapina aggravata. La misura di custodia cautelare è scattata con l'ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma. Gli investigatori cercano di risalire al complice.

La truffa durata sei ore di 3 milioni

Come ricostruito in sede d'indagine dai poliziotti la poetessa Bracco è stata vittima di una truffa durata circa sei ore, che a raccontarla sembra il copione di un cortometraggio, con due attori che interpretano i loro rispettivi ruoli: quelli del finto avvocato e del finto maresciallo dell'Arma dei carabinieri. "Si sieda perché le devo darle una brutta notizia". È così che esordisce il primo interprete, che chiama al telefono la poetessa, presentandosi come un fantomatico avvocato.

"Sua figlia è stata fermata e portata presso una caserma dei Carabinieri di Venezia, perché ha investito una donna". Così arriva la prima richiesta di denaro: 6500 euro, che sarebbero serviti, a suo dire, per tutelare la figlia. "Se paga subito non la denunceranno e la vicenda si chiuderà qua senza conseguenze sul piano legale" le ha asiscurato il finto avvocato.

Consegnati lingotti d'oro e argenteria

Bracco, preoccupata per sua figlia, ha seguito i "consigli" dell'avvocato e ha pagato subito la cifra richiesta, consegnando anche alcuni oggetti d'oro. La poetessa però non sapeva di essere appena caduta in una fitta trama di inganni e violenze, di cui quello era solo l'inizio. Il fantomatico avvocato infatti le ha chiesto il numero di cellulare, avvisandola che avrebbe ricevuto a breve la chiamata di un maresciallo dei carabinieri, che si stava occupando del caso di sua figlia, ciò gli serviva per mantenere le linee telefoniche occupate e per evitare che i suoi cari la contattassero.

La truffa è andata avanti con varie chiamate e visite di persona nell'appartamento della donna. In preda alla disperazione ha aperto la cassaforte e ha consegnato lingotti d'oro ai truffatori. Con il passare delle ore ha riempito una borsa in tela con oggetti di argenteria patrimonio di famiglia e ha consegnato tutto ai truffatori, scendendo in strada in tarda serata sotto alla pioggia.

Dalla truffa alla rapina con le minacce di morte

La truffa è degenerata in rapina quando uno dei truffatori, entrato in casa della poetessa Bracco durante il tardo pomeriggio, l'ha minacciata afferrandola per un braccio che le avrebbe fatto del male se non avesse seguito per filo e per segno le loro istruzioni. "Ti spezziamo in due", "Ti scaraventiamo dalla finestra" sono alcune delle minacce che le avrebbero rivolto. Bracco alla fine è riuscita a chiamare sua figlia, la quale l'ha soccorsa e ha chiesto l'intervento della polizia. Gli investigatori hanno identificato uno dei rapinatori, grazie alle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza, che l'hanno incastrato.

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